Lettera da don Maurizio Setti dal Brasile

setti002Siamo partiti mercoledì 6 di marzo per visitare 5 comunità lungo il fiume Curicuriari affluente del rio Negro. Il primo problema che abbiamo incontrato è stata la secca del fiume con pietre che affiorano da tutte le parti e potevano capovolgere la lancia della parrocchia. Per questo abbiamo ridotto al minimo le persone che ci accompagnavano e usato un motore più piccolo. Chiaramente ci siamo affidati con tutte le forze alla provvidenza di Dio e alla maestria del nostro guidatore. Abbiamo toccato comunità numerose e ben organizzate e altre con pochissime famiglie, ma tutte molto accoglienti e felici di poter celebrare con noi dopo 4 mesi dall’ultima visita. Tre comunità hanno anche mostrato la precarietà della propria cappella e chiesto un aiuto per migliorarla. La avventura vera e propria è cominciata per arrivare all’ultima comunità. Ci sono volute più di 4 ore di cui 2 ore sotto la pioggia battente. Siamo arrivati bagnati spolti, in  mezzo al fango, ma accolti da una comunità felice e che non credeva che noi potessimo raggiungerla in quelle condizioni. Nel ritorno, altra sorpresa: il motore più piccolo invece di consumare meno, consumava molto più combustibile di quello più grande. Con estrema difficoltà siamo riusciti ad arrivare ad una setti001comunità che avevamo già visitato alla andata e che ci ha prestato la benzina che ci serviva per il ritorno. Queste esperienze, non so come esprimermi, mi fanno sentire più prete! Incontro comunità dove celebro la messa, se necessario altri sacramenti. A volte riesco a trovare il tempo anche per parlare di  Bibbia o liturgia a persone che hanno sete di Dio. E le difficoltà di dormire quasi all’aperto con la rete (amaca), di fare le proprie necessità dietro un albero, di lavarsi e a volte di bere l’acqua del fiume, non sono paragonabili alla gioia che si sente visitando persone lontane da tutto e che non hanno quasi niente. Sono tornato pieno di punture di zanzare e di altri insetti, ma con una gioia che non si può esprimere, già preparandomi alle prossime due visite che saranno nel mese do aprile.