I tempi dell’Africa

visitare 2Ottobre 2018. A distanza di un mese mi trovo a mettere per iscritto quelle che sono state le mie tre settimane in Ciad. Un paese con tempi, abitudini, cibo e modo di pensare completamente diversi dal nostro. Penso e ripenso da dove iniziare, difficile mettere in ordine i ricordi ed i pensieri legati a questa indimenticabile esperienza. E allora eccoci, 4.30 del mattino: siamo su una jeep, nel nord est dell’Africa. Ci hanno detto che andremo a ‘svegliare il sole’; la sensazione è quella di stare ancora sognando. Ed è questo stato che accompagna quasi tutte le giornate qui ad Abéché, seconda città del Ciad per estensione (dopo la capitale N’djamena), una città nella quale le certezze e le comodità che attribuiresti ad un corrispettivo paese europeo non puoi dare per scontato. Ed allora inizi ad aprire gli occhi. Continue reading

Cambiare lo sguardo

MessaPartire per un viaggio significa partire con domande, con sogni e con speranze. Partire per un viaggio di tre settimane per visitare il quartiere di Tondo, a Manila, nelle Filippine, significa avere voglia di incontrare, voglia di cambiare lo sguardo.
È con questo desiderio nel cuore che decidiamo di partire per essere catapultate in una realtà così lontana dalla nostra. Ci siamo messe in cammino con delle domande, alla ricerca. È difficile mettere dentro a poche righe quello che abbiamo trovato, ma proviamo a riportare qualche immagine. Continue reading

PRONTI, PARTENZA,VIA

IMG_9618Zaino in spalla,sacco a pelo, una scatola da scarpe e una torta sotto braccio. Esco di casa, pronta per questo nuovo ed entusiasmante cammino che mi aspetta. Un’esperienza che da mesi matura nel mio cuore e che finalmente inizia, parte da qui, da pochi chilometri da casa mia, da un weekend fuori porta a poco più di 15 minuti di distanza in una piccola chiesetta in mezzo alla campagna. È qui che tutto ha inizio,ogni singola speranza e desiderio che ha portato quasi 30 ragazzi di Modena e dintorni a riunirsi nella canonica di S.Maria del Mugnano; è qui che ognuno di noi inizia il proprio cammino che lo porterà poi a toccare con mano realtà molto lontane dalle nostre, in Paesi a noi ancora in parte sconosciuti ma che inevitabilmente ci attirano per la consapevolezza di ricevere da questa esperienza estiva molto più di quanto noi saremo mai in grado di lasciare a chi incontreremo lungo il nostro cammino. Continue reading

Estate 2018: ecco la formazione e le proposte

logoMiPAnche per il 2018 il Centro Missionario Diocesano propone alcune esperienze estive in missione in collaborazione con le suore Francescane dell’Immacolata di Palagano e con le Figlie della Provvidenza per i sordomuti.
A noi non interessa “andare lontano”, a noi interessa “andare vicino”, vicino a quella gente per confrontarci, per condividere e cambiare, in profondità.
Per questo la nostra proposta prevede un “prima” (la formazione), il viaggio e anche un “dopo” (il racconto e il cambiamento).
Missione, andata e ritorno.
Non viaggeremo soli ma in gruppo e andremo perchè mandati, inviati.
Qualcuno ci accoglierà e si farà in quattro per noi.
Torneremo in una comunità, in una chiesa pronta ad accoglierci e ad ascoltarci.

Per questo è importante partecipare al cammino di formazione (obbligatorio) che prevede:
due weekend residenziali: 24-25 febbraio e 14-15 aprile
la partecipazione alla GMG diocesana il 24 marzo
la celebrazione con il mandato lunedì 4 giugno
Oltre a queste date comuni per tutte le destinazioni, saranno fissate alcune date di formazione specifica a seconda del viaggio a cui si parteciperà. Continue reading

ritaglio01campiLa sera del 22 gennaio 2017 sono stati presentati a Modena i Campi Estivi in Missione proposti per l’estate 2017. 

Chi vorrà partecipare ai campi dovrà partecipare al cammino formativo previsto secondo questo calendario:

Domenica 19 febbraio pomeriggio/sera

Sabato 11 e domenica 12 marzo

Venerdì 21 aprile sera

Domenica 21 maggio

Ecco di seguito i video di presentazione e i riferimenti dei referenti dei singoli campi. Continue reading

Dove è bello perdere tempo

1719Chiudi gli occhi.
Immagina una distesa d’oro tremolante,
degli alberi con un tronco talmente grosso che per abbracciarli bisogna essere in tre.
Immagina delle nuvole lunghe e tranquille, un buio nero e liquido come vernice, delle stelle che sembra vogliano toccarti il naso.
Immagina piedi scalzi e sporchi, sorrisi sinceri,occhi curiosi.
Accendi la luce: questo è il Madagascar.
Su quest’isola tutto è più acceso: i colori, le persone, le tue emozioni, la vita.
Ti rendi conto che loro sono neri, ma tu sei un po’ grigio, più impolverato di loro, soprattutto dentro.
Tu ci provi a non farli entrare,
ti senti continuamente sporco,
ti affanni estraendo continuamente salviette, amuchina gel, autan.
Ma poi distruggono le barriere, ti disarmano e ti ritrovi anche tu a camminare a piedi nudi, a cuore svestito, perché il mondo entra da lì.
Ci siamo immersi con loro in questa realtà, fatta di persone autentiche.
“Tamana” ci hanno augurato, ossia: sentitevi a casa.
E noi ci siamo messi comodi.
Abbiamo avuto la fortuna di essere accompagnati da sentinelle con il velo, silenziose, premurose, esempi rari di carità, che con piccole e costanti azioni ci hanno trasmesso
senza troppe parole cosa voglia dire spendere la propria vita per il prossimo.
Abbiamo scoperto come sono lunghe le cose semplici se non hai gli strumenti che a casa dai per scontati.
Provateci voi a spaccare la legna con un’accetta non affilata, a segare dei tronchi senza una sega circolare, a lavare i piatti dovendo andare a prendere l’acqua dal pozzo. Ad accendere il fuoco tutte le volte che devi fare da mangiare.
I tempi si allungano a dismisura.
Perdita di tempo? Vedetela come preferite.
Ma sapete cosa abbiamo capito noi?
Sapete cosa il Madagascar ci ha insegnato?
Che perdere tempo è bello!
Perdere tempo per accogliere l’altro, per aprirgli la porta di casa e dirgli “dai prega con me!”, per imparare insieme una danza, per pulire il riso, per il sdraiarsi a guardare le stelle.
Passare ore in taxi-brousse, appiccicati, squassati come dei calzini durante la centrifuga, guardare i paesaggi in silenzio è bello!
E troppo spesso ci dimentichiamo quanto sia bello perdere tempo.
Corriamo, dobbiamo fare, andiamo, dai muoviti, dobbiamo finire una cosa per iniziarne un’altra,in fretta!
Senza godersi il cammino, senza godere di chi cammina con noi.
Nessuno partiva con la convinzione di andare in Madagascar e di cambiare il mondo.
Sapevamo bene che ci avremmo guadagnato noi, ma non immaginavamo così tanto.
Tutte le persone incontrate durante queste settimane hanno scavato, piantato un seme, annaffiato e fatto spuntare una piantina nel nostro cuore.
Tonino Bello diceva che dovremmo dire ai missionari:
“Quando tornate qui da noi, in Europa, riempire gli aerei, riempite le navi, portateci..portateci…vi preghiamo, dei pacchi dono..perché stiamo morendo non di fame, ma morendo di tutti questi grandi valori! Mandateci pacchi dono di speranza, di fiducia, di solidarietà, che qui si muore!”
Adesso è compito nostro trasformare questa piantina in un maestoso baobab, guardare il mondo con occhi nuovi ed essere specchio della bellezza che abbiamo visto e vissuto sulla nostra pelle.
Vogliamo essere buchi della serratura, guardando attraverso di noi chi ci è attorno deve vedere la bellezza dietro alla porta. Vogliamo fare luce. Almeno un pochino.
Annalisa Lugari